Mi sembra uno degli snack più efficaci per ciò che riguarda l'ascoltabilità in quanto il nome è onomatopeico e se vengono scossi nella scatola, si sente il loro suono caratteristico che ci spinge subito a mangiarne uno.
FIABA
«Sono venuto a liberare la città dai topi. Io possiedo un potere magico …con la mia musica posso condurre con me oggetti, animali e uomini»
Fiaba dei fratelli Grimm
Questa favola rappresenta l'importanza della musica e il potere che si esercita sulle persone anche solo con l'ascolto.
In questa scena di Will Hunting si vede bene la figura di Robin Williams che in partenza è quella di uno psicologo ma che in realtà diventa di maggiore spessore. Penso che questo sia uno dei migliori esempi di ascoltabilità in un personaggio; infatti, oltre all'atto dell'ascolto, si sussegue un'azione attiva del personaggio che si sente in dovere di aiutare il ragazzo (Matt Damon) ad aggiustare la sua vita.
PUBBLICITA'
La musica e l'ascoltabilità dove possono condurmi? Possono suscitare sentimenti? Aiutarmi?
VEDERE E ASCOLTARE CON LA MENTE. ANTROPOLOGIA DELL'INDOVINO NELLA GRECIA ANTICA
Carmine Pisano
Ed ecco che a loro parlò il divino Teoclimeno:
«Ah sciagurati, che rovina vi tocca? Di notte
sono avvolte le vostre teste, i volti e, sotto, le ginocchia,
il singhiozzo (oimōgé) vi brucia, sono lacrimose le guance,
di sangue sono spruzzati i muri e i begli architravi;
d’ombre (eidólōn) è pieno il portico, pieno anche il cortile,
che scendono all’Erebo, sotto la tenebra; il sole
del cielo s’è spento, funesta è scesa l’oscurità (achlús)»13.
Teoclimeno risponde che andrà via da sé,
senza bisogno di accompagnatori: «Ho gli occhi, gli orecchi e tutt’e due i piedi, e la mente (nóos)
nel petto (en stéthessi) è ben salda, non pazza. Da me uscirò dalla porta, perché vedo (noéō)
rovina che piomba su voi»14. A differenza di Tiresia, il cieco indovino tebano, Teoclimeno – per
sua stessa ammissione – può contare su «occhi, orecchie e ambedue i piedi». Eppure Omero
afferma che il mántis «percepisce» (noéō) la rovina che si sta per abbattere sui pretendenti. La
visione o, meglio, la percezione di Teoclimeno si realizza attraverso quel nóos che l’indovino
dichiara di avere ben saldo nel petto (en stéthessi). Dico più in generale «percezione» perché
Teoclimeno non solo vede i muri imbrattati di sangue e le lacrime che bagnano il volto dei proci,
ma ne ascolta anche gemiti (oimōgé) e risa prodotte con mascelle altrui, quasi fossero già
scheletri che ridono digrignando i denti. Pur avendo occhi e orecchie, Teoclimeno vede e ascolta
attraverso il nóos, proprio come Eleno, Tiresia e ogni altro indovino che si rispetti15.
Foresta estone dove sono stati montati dei megafoni per amplificare i suoni della foresta.
POESIA: LA PIOGGIA NEL PINETO
[...]Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove su i pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti, su i ginepri folti di coccole aulenti, piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri t'illuse, che oggi m'illude, o Eroine.[...]
In questo post ho cercati di definire la parola di cui tratterò in futuro con alcuni termini che possono aiutarci a definirla in diversi ambiti.
Cosa vuol dire Ascoltabilità? Una o più definizioni ascoltàbile agg. [der. di ascoltare]. – Che si può ascoltare, che può essere ascoltato: non è musica bellissima, tuttavia a.; discorsi non a. per la loro sconcezza.
ascoltare v. tr. [lat. volg. *ascŭltare per il class. auscŭltare] (io ascólto, ecc.). –
1. Udire con attenzione, stare a udire; può avere come compl. le parole, le cose che si dicono, oppure la persona che parla: a. un discorso, una predica, una lezione; a. la messa, assistervi; stammi ad a.!; tutti stavano ad ascoltarlo a bocca aperta, cioè con molto interesse, o con ammirazione, con stupore; ascoltarsi, ascoltare sé stesso, parlare compiacendosi del suono delle proprie parole. Anche assol.: preferisco a. che parlare; parla poco ma ascolta con attenzione; spesso, porgere attentamente l’orecchio a quanto altri dice, o a un rumore, un suono, e sim.: Attento si fermò com’uom ch’ascolta (Dante); frequente con quest’uso nella forma dell’imperativo: ascolta! ti debbo parlare seriamente; ascoltate! cos’è questo baccano?; ascoltami: ora noi torniamo subito a terra, tu sbarcherai e non ti staccherai più dalla riva (Dino Buzzati).
2. Dare retta, seguire i consigli o gli ammonimenti dati: ascolta ciò che ti dico e ti troverai bene; in famiglia, è poco ascoltato; fig., a. la voce della coscienza; quindi anche obbedire: è un benedetto ragazzo che non vuole a. nessuno; o esaudire: la sua preghiera è stata ascoltata.
3. In medicina, compiere l’esame fisico d’un malato con l’orecchio (più com. auscultare). ◆ Part. pres. ascoltante, anche come sost., non com.: con gran meraviglia degli, o delle, ascoltanti.